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I giorni del Cogliona

Settima Settimana

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Congiunti.

Ecco la parola di questa settimana e non ve la spiego neanche perché come avrete letto e visto in questa settimana si è detto di tutto.
Però ho una cosa da dirvi e da condividere con voi questa settimana appena passata; che per l’ennesioma volta le istituzioni partendo dallo Stato passando per le regioni fino ad arrivare ai comuni fanno tutto l’incontrario di tutti e di tutto; e chi ci rimette NOI.
Allora dimostriamogli quanto noi siamo molto più bravi di loro quanto è la persona al centro di tutto e non la politica.
Perché loro stanno di essere un paese che neanche in questo preciso momento riesce ad unirsi.
Dimostrano un paese che, per ora, non è in guerra civile ma penso che qualcuno ci stia pensando da giorni se non mesi.
Siamo un paese che pensa alla riapertura, come dimostrato nella “lotta” continua tra Stato e Regioni, senza pensare al modo, al come riaprire in sicurezza.
Siamo un paese dove qualche giornalista per essere il primo in assoluto nella pubblicazione di un articolo “bomba” tralascia molti dettagli perché vuole essere il primo e basta, mentre gli altri si accodano.
Di sicuro siamo tra i primi al mondo nel lamentarci di tutti e di tutto quando ancora non abbiamo capito che la Natura ci sta mettendo davanti ad un bivio veramente estremo, dove e scegliamo di adeguarci a lei oppure lei non si adeguerà MAI a NOI.

Forse non lo avete capito, la società deve cambiare ma per cambiare, credo, che serva una crisi che molti italiani stanno già vivendo e che magari sulla TV o sui social non andrà mai in onda ma ci sono, esistono.
Se vogliamo veramente cambiare ci deve essere un’unione democratica tra Stato, Regioni, partiti politici e sindaci perché altrimenti non si va da nessuna parte, non si evolve anzi.

Non andrà tutto bene se vogliamo ritornare come prima perché è stata la vita di prima che ci ha fatto “rinchiudere” dentro casa.
Ma dopo decenni abituati al denaro ad essere solitari come possiamo evolverci in una prospettiva di comunità?
Forse la soluzione è quella di trovarsi e farsi del bene per se stessi nell’ottica di farlo anche verso gli altri.
Certo non è facile anzi sarà una fase arzigogolata quella che ho appena detto e quella che ci attende da oggi ma credo che se vogliamo vivere, dobbiamo abituarci all’idea di convivere come una comunità.
Guardate, ad esempio, in questi mesi la storia dei flashmob che si sono organizzati nei balconi o dalle finestre di tutta Italia, di quante persone hanno cantato e suonato ecco io quello credo che sia l’unico messaggio interessante da continuare a condividere in quest’altra fase, chiamata FASE 2.

Buon 4 maggio.

 

Fine…

I giorni del Cogliona

Sesta settimana

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Domani è il 25 aprile, una data veramente importante per noi, soprattutto in questo preciso momento dove tutti noi, donne e uomini stiamo passando.
Avevo pensato di potervi allietare, almeno per questa settimana, descrivendo ogni singolo giorno ma ve lo risparmio perché tanto tutti i giorni sono diventati identici.

Di una cosa vi vorrei raccontare.

L’altro giorno, approfittando della riapertura delle librerie ho ordinato tre libri che cercavo da molto tempo e visto che ho molto tempo a disposizione non li ho ordinati su Amazon… ho preferito aspettare.

Quando dalla libreria mi hanno avvisato dell’arrivo dei libri ne ho approfittato per sgranchirmi le gambe, vedere la città e devo dire che mi si è aperto uno scenario silenzioso, pochissima gente in giro, negozi chiusi in centro e immagino solo lontanamente come quest’ultimi si possano sentire adesso e quando riapriranno, con che spirito e con quali soldi?
Entro in libreria, prendo i libri, scambio due parole con l’edicolante che sta dietro ad una vetrata in plexiglass leggero, con tanto di mascherina e guanti; pago e vado diretto in farmacia a piedi noto alcuni scorci, dettagli che durante la solita routine, smog quotidiano non avevo mai notato il dettaglio.
Uscendo dalla farmacia, vado per entrare in un supermercato ma c’è già la fila fuori e quindi desisto e ritorno verso casa passando dentro ad un parco, noto i nastri che la polizia municipale hanno messo per vietare l’ingresso tagliato, strappato anche il foglio di vietato l’ingresso.

Noto che per ovviare alla situazione, credo, il Comune abbia smesso di tagliare l’erba ed ora è alta mezzo metro.
Arrivo a casa e mi accorgo che la via è ancora più desolante della città.
Infatti se le ore, i giorni passano quasi come se niente fosse, mi sto accorgendo che la gente spinta dalla notizia della riapertura prevista per il quattro maggio, sembrano tutti sollevati, tutti contenti, pensano che è tutto passato, tutto sollevato, macchine in giro più di prima, qualcuno senza la mascherina.
In Tv, come al solito, mitragliano  trasmissioni su trasmissioni che ti spiegano, ipotizzano, teorizzano sull’uscita, sull’apertura: esperti, teologi, filosofi, tuttologi, esprimono le loro opinioni su tutto e in disaccordo su tutto.

 

Questa cosa crea?

 

Paura, confusione, smarrimento nelle persone che non ci capiscono nulla o che non hanno tempo perché stanno attraversando diversi, seri problemi.
Ora, posso capire che bisogna tornare a lavorare però io mi chiedo perchè straparlare di tutto non sapendo nulla di tutto?

Riaprire in una situazione del genere, come è possibile?

Mi manca di sapere il come.

Purtroppo quello che le televisioni, i tg non dicono è che questo virus gira nelle zone più inquinate d’Italia; lo vogliamo dire una buona volta per tutte.

Vogliamo dire che non dobbiamo tornare più come prima perché è proprio la condizione che vivevano prima che ci fa vivere questa situazione attuale?

Vogliamo dire che ci vorrà del tempo, tanto tempo prima di ritornare ad una “normale” vita.

Si parla di crisi, di perdita del lavoro, della crisi culturale, del turismo, del commercio, ecc..

Vogliamo intervistare i tecnici audio, video, registi, scenografi, costumisti, insomma quelli che stanno dietro alle quinte, negli eventi, nei live… che fine faranno queste persone?

Le loro famiglie?

I figli?

Purtroppo, io, non so dare nessuna risposta.

Però invece di intervistare i classici volti famosi che tanto vivono senza alcun pensiero, perché non intervistare qualche tecnico che sta in una situazione di merda?!?!

 

Parliamoci bene, ragazzi finché non si troverà una soluzione sanitaria; live, sagre, fiere, insomma tutto ciò che riguarda un numero elevato di gente sarà duro che accada per quest’anno.

Buon 25 aprile.

I giorni del Cogliona

Quinta settimana

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Passata pasqua e pasquetta, oramai alcune dinamiche della quarantena sembrano del tutto assimilate dal popolo e ovviamente mi ci metto anche io.

Ma quello che più mi spaventa o che questa settimana mi ha spaventato è vedere come la gente si stia abituando alla quarantena come se questa cosa, questa situazione sia normale come un giorno qualsiasi.
In realtà non stiamo vivendo una situazione normale e non ci dobbiamo in qualche modo abituare a questa situazione e chi dice che torneremo come prima secondo me distorce il messaggio e ipnotizza le persone  cercando di renderle più coglione del solito.

Credo che non dobbiamo ritornare come prima ma meglio di prima, dobbiamo rispettare la persona accanto, dobbiamo rispettare la comunità, aiutarci tra di noi, sorridere alla natura perché come state vedendo ora siamo noi dall’altra parte della gabbia e se non l’avete ancora capito la natura se c’è o non c’è l’essere umano non è che gli interessa più di tanto anzi mi sembra di vedere che più non ci sei e più lei sta alla grande.

Comunque questa quinta settimana è stata molto riflessiva, me ne sono altamente fregato i coglioni di mascherine, di ffp2, ffp3 e cazzi e mazzi perché se stai sempre lì è un delirio e non ne esci più fuori.

Certo ora ci sentiamo ingabbiati però mi sembra di notare che andando avanti questa situazione sta rientrando nella normalità, per alcuni ovviamente, per quello che vedo io; sta diventando un’abitudine anche fare la spesa in questa situazione in fila, con carrello, con le mascherine e i guanti.
Sta diventando un’abitudine sentire lo speaker radiofonico del supermercato che invece di mettere musica passa continuamente le linee guida dettate dal dpr del ministero, le distanze di sicurezza, come fare la spesa, quando e come, di essere veloce e di non ostacolare gli altri… e che cazzo se continua così al posto di prendere il minimo indispensabile prendo una bottiglia di vodka e andate tutti a quel paese.

L’abbiamo capito il messaggio, lo sappiamo quanto è il distanziamento sociale, che dobbiamo fare la spesa una volta alla settimana, che dobbiamo uscire lo stretto necessario.

OOOOOOOOOHHHHHHHHHHHMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM

Il resto della settimana è passato come al solito, qualche bestemmia nel fine settimana perché venerdì pomeriggio e sabato per tutto il giorno c’è stato un sole spettacolare e stare in questa situazione con un tempo così, che ti invita ad uscire non è facile resistergli.

Per il resto, per tutta la settimana ho guardato poca tv, mi sono solo concentrato sui libri e su quello che dovevo fare per lavoro, coltivando e sentendo qualche amico.

Perchè non ti sei informato sulla situazione italiana?

Perchè se lo fai impazzisci, non c’è una voce comune in nessun settore, non c’è nessuna voce che riesca a dirti la Verità’.
Sento il nostro ministro della cultura e del turismo parlare di Teatro in streaming e mi viene da pensare che un nuovo possibile direttore artistico di un teatro potrebbe diventare, se non lo è ancora diventato, Maria de Filippi.
Ministro se parli di streaming non lo chiamare Teatro.

Per il resto sento poco parlare di Musica, e qui mi viene in aiuto il Maestro Ezio Bosso con il quale vi lascio con queste due frasi tratte dal suo intervento su una nota trasmissione televisiva, Propaganda Live:

 

“La musica e l’arte sono dei comparti produttivi, noi produciamo benessere e coadiuvante sociale. La musica è una terapia, per me anche personale, in questo momento mi manca e mi sta non facendo bene. La musica è una terapia per la società”

 

“Sono ottimista perché mi fa paura il concetto di normalità. Gli uomini hanno bisogno di stare vicini. Non c’è un futuro senza la vicinanza, senza lo stare insieme”

 

I giorni del Cogliona

Terza Settimana

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Tra i flashmob musicali sul proprio balcone suonando l’inno d’Italia e chi fa i “reiv”; tra i disegni colorati e vivi dei bambini, a cui stiamo rubando il tempo da passare all’aria aperta, che hanno come oggetto l’arcolbaleno e la scritta “Andrà tutto bene” siamo arrivati alla terza settimana.

Oramai il tempo passa e sembra che anche questa quarantena sta diventando una routine quotidiana.

Circolano sui social notizie sul come saremo tutti diversi appena finirà, come sarà diverso rapportarsi con l’altro rispetto a prima.
La natura e gli animali in assenza dell’uomo sembra che sis tia riprendendo i propri spazi…adesso siamo noi dall’altra parte della recinzione.
Continuano quasi del tutto indisturbata la condivisione in maniera profusa delle notizie false che girano, mutano, si riciclano in rete.

Sembra quasi un vomitatoio di parolacce senza senso dove le persone si sentono bene perché basta condividere tutto l’impossibile senza domandarsi, senza ragionare; sembra quasi una sputacchiera social dove la gente manifesta il proprio stato d’animo per il semplice motivo di sospettare di qualsiasi notizia, video con il semplice motivo che tanto lui sa più roba degli altri quindi bisogna crederle.
Su internet si arruolano gente per fare la rivoluzione, gruppi che segnalano presunti untori e corridori che vengono fotografati a loro insaputa postati in questi gruppi ed apostrofati come criminali ed assassini del genere umano.

Si susseguono notizie di vaccini che possono combattere il virus ma che in verità non hanno nessun fondamento scientifico.
La chiesta, che detine un patrimonio di quasi cinque miliardi, invita tutti i suoi fedeli alla preghiera pasquale, sostenendo, qualcuno degli uomini della chiesa, che questa situazione esiste perché non siamo credenti fedeli e ci sono troppi “peccatori”.
A questi uomini suggerirei di pagare l’Imu, finalmente e donare alla protezione civile.

Il popolo si sta riscoprendo patriottico è un pò stufo perché invece di creare o dargli delle soluzioni precise lo si intuisce con le solite repliche, i soliti film, le solite trasmissioni.

“Allora che cosa proponi tu?”

Beh prendiamo ad esempio la RAI:

In queste settimanae trasmette tutti programmi registrati pre-covid, rispolverando tutta quella bacheca che hanno potrebbero proporre qualcosa di culturale.

Tipo?

Spettacoli teatrali, momenti di lettura, lezioni di didattica, carosello, ecc…

Non sarebbe un’idea malvagia per “combattere” questo temporaneo distaccamento sociale.
Sul finale ci raccontano come la tecnologia la utilizzano per essere vicino “telepaticamente” attraverso videochiamate agli amici a cui più tengo…chiamate piene di sorrisi e di sogni, viaggi, progetti, chiamate interminabili. tenere, di cuore.
Infine direi di analizzare anche due categire che di sicuro in questo periodo non gli è cambiato nulla:

I NERD e gli asociali.

Di sicuro sia i primi che i secondi non gli è cambiato nulla della propria vita; credo che se prima facevano poca vita socaile ora continuano anzi avvertono quasi con “fastidio” milioni di persone che stanno vivendo lo stesso loro stile di vita.. quasi come se ci fossero degli intrusi nella loro vita.

Ora è arrivato il momento della domenica, della Pasqua e della pasquetta, del riposo e se prima mi dedicavo al completo ozio, ora lo faccio ancora di più prendendo il sole dal balcone e tanta vitamina D.

 

 

I giorni del Cogliona

Seconda Settimana

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Nessuna macchina in giro, nessuno in giro e poca gente che gira per la città.
Sarà per i nuovi e continui cambi di decreti che il Governo si sta “applicando” per arrestare l’avanzata del virus.
Ovviamente c’è chi non rispetta le regole, chi si sente spiato, chi si sente piccolo, chi ingabbiato in quaranta metri quadri di casa chi al di sopra della leggge.

Le misure sono cambiate ben tre volte, se non sbaglio perché le varie misure prevedevano la chiusura della scuola, dell’università, dei locali notturni, bar e fabbriche.

Ci invitano ad andare al supermercato una volta a settimana per fare la spesa che ti duri almeno tutta la settimana, rispettare la distanza di un metro tra le persone, non ci si può più toccare il viso con le mani, stringere la mano e tutte le prassi quotidiane che avevamo prima.

Bisogna pulirsi le mani bene anzi, ti dicono anche i secondi e i minuti esatti che servono per lavarsi perfettamente le mani.

E intanto la TV, che fa?

Quello che fa sempre; il martellamento costante ed incessante dove ti spiegano tutto di più ma la cosa che ancora non sanno fare è invitare le persone adatte sull’argomento, sulla situazione attuale, e non solamente i classici politici o le classiche “rassicuranti” figure note.

Se poi dopo trovano il professionisti, ne chiamano a migliaia, non basta essere già confusi per questa cosa che ci ha sorpreso un pò tutti ma anche sentendo esperti ed espertissimi di ogni genere…avere una voce comune no eh?

Ti martellano sempre, costantemente, dalla mattina alla sera con qualche interruzione pubblicitaria ad hoc.

Anche internet, i social, stanno riscaldando i muscoli: gente che condivide notizie a capocchia solo per il semplice motivo di condividere senza ricercare se la notizia riportata è veritiera oppure no.
Eppure dovete sapere che fare una piccola ricerca ci vuole veramente poco, basta usare il due per centro dell’intellingenza e l’uno per cento di sforzo fisico per scoprire che una buona fetta di gente neanche utilizza quella percentuale e condivide a capocchia qualsiasi immagine, notizie, articoli, video senza appurare se sia vera o falsa, senza rendersi conto degli effetti che questa può causare alle persone.

Vado al supermercato e oltre ad avere la lista della spesa, noto nella gente un forte sentimento di paura misto a sgomento perché non sanno bene come comportarsi, sembriamo quasi soprassediati da questa situazione; cercare delle risposte che non arrivano da nessuna parte.

Le cerchiamo ma non le troviamo… o non le sappiamo trovare?

Certo è che anche io delle volte mi faccio prendere dal panico perché puntualmente senti certi numeri alzarsi così rapidamente, senza neanche capirli bene, senza nessun approfondimento, un pò di ansia ti viene.
Che poi mi devono rispondere a una semplice domanda: “ma che senso c’è nel pubblicare tutti i santi giorni il numero dei morti, contagiati, asintomici, dei guariti?”

Parchi che chiudono, sindaci che fanno il cazziatone via social ai proprio cittadini che scorazzano con i propri cani portandoseli in giro per quindici chilometri oramai stremati, che diventano a loro insaputa star social mondiali.
La cattiveria social si fa sempre più netta, più intensa; infatti basta vedere i commenti che certi fanno su dei post o articoli che parlano del virus e loro si alterano commentando qualcosa che non c’entra assolutamente nulla, commenti senza senso e di gusto macrabo e preoccupante.
Anche io ci sono cascato delle volte ma cavoli almeno cercavo di avere una reazione, un commento  intelligente da qualcuno e quando lo ottenevo  sia questo che vedendo la reazione a catena che un post suscitava a molti, una volta e anche più, ho tolto, eliminato il post.

Basta poco che ce vò.

I giorni del Cogliona

Prologo

Questo racconto non vuole essere né una critica politica o sociale né scherzare su questa delicata situazione che stiamo vivendo ma un semplice racconto di come sto passando i giorni, le settimane della quarantena.
Nessuno, si dovrà sentire offeso o oltraggiato ma se qualcuno si dovesse sentire offeso vi chiedo gentilmente di contattarmi e parlare decidendo di modificare o cancellare il racconto; il tutto fatto nel rispetto di tutte e di tutti.

 

Prima settimana

FirstWeek

Ero molto intimorito dallo scrivere o meno sull’argomento e ci tengo a precisare, di nuovo, che il mio scrivere su questa situaizone non vuole offendere nessuno, vuole solo analizzare la stupidità di alcuni soggetti, la cattiveria che questo virus ci ha messo a nudo sul nostro modo di essere degli individualisti.
Proprio prima che tutta l’Italia fosse stata messa in quarantena, avevo trovato un nuovo lavoro, precario ma pur sempre un lavoro… beh non ho fatto neanche in tempo ad iniziare che dopo una settimana, tutto l’Italia fu messa in quarantena.

Avevo appena fatto in tempo ad imparare l’essenziale che poi mi sono dovuto abituare in fretta e furia allo smart wortking.
Ed eccola la prima settimana di quarantena e già il secondo giorno non ne potevo più.

Ma quello che sis tava delineando ai miei occhi era la stupidità social di alcuni esseri umani.
Già nella prima settimana si leggeva sui vari canali social media tesi complottiste, articoli fuffa, politici che pensano a schernire il proprio rivale, il proprio paese con l’unico scopo di rivalsa.
Si avverte nell’aria che sarà una lunga molto lunga, la TV cominvia a martellare ancora di più cambiando i propri palinsesti dalle otto di mattina fino alle ore otto di sera; creando confusione mentale in due fascie di età ben precise… quelle che hanno difficoltà nell’accesso via internet Gli anziani e i poveri.

Incomincio già a sentire la paura che mi avvolge, la paura di non reggere, la paura della confusione, la paura del contagio, la paura della malattia.
Anche se sono all’inizio della quarantena mi sento molto fortunato perché c’é gente che lotta per non morire, c’è gente che si alza tutte le mattine per offrirci un servizio indispensabile alla comunità, c’è gente, infermieri, dottori, corrieri, medici, cassieri, volontari, che rischiano in prima persona per soccorere, guarire le persone malate, fornire dei servizi essenziali per la comunità.

Se io posso dare il mio contributo restando a casa, uscendo solo una volta per lo stretto necessario salvando la vita ad un mio simile lo faccio volentieri, siamo una comunità, siamo esseri umani.