#italia

I giorni del Cogliona

Fase 2- Seconda Settimana

184605-12669172

Ritornando alla moda dell’estate 2020, mi sono dimenticato di aggiungere la mascherina portata come se fosse un orecchino, un elastico rimane a penzoloni e invece l’altro è ben legato all’orecchio.
L’altra moda è quella di portare la mascherina come bavero nella bocca ma tenendo scoperto il naso che quando lo vedi portato in quella maniera mi viene voglia di “oltrepassare” il distanziamento e dirgli:” Ma che cazzo te la porti a fare? Così non serve a nulla, tanto vale che non te la metti neanche e te ne ritorni in quarantena”.

Dovrei parlare di quello che è successo nella settimana che è appena passata ma è morto Ezio Bosso e mi ha colpito.
Non racconterò nulla della settimana perché oltre a non esserci niente da scrivere in merito o citato  al di fuori del Maestro.

Fate Cultura, ascoltate Musica, ascoltate Ezio Bosso.

Buon inizio di settimana della Fase 2B

Servizio Civile-due paroline ine ine

unnamed 3

Sto notando da poco più di un mese grandi annunci di lavoro sia in campo sociale che culturale dove enti cercano ragazzi da inserire dentro il proprio Staff con il Servizio Civile.
Beh a mio parere è proprio una presa per il sedere e vi spiego anche il perchè.

Credo che in Italia quest’anno ci siano sulle 50.000 mila “richieste” e si presuppone che per il prossimo anno ce ne siano almeno il doppio.

Vorrei capire la valenza di questo fantomatico servizio civile, che cosa comporta in un anno se poi l’anno successivo fai la stessa cosa. Per questi enti che sbandierano a grande richiesta la ricerca di personale giovane è facile tanto mica sono loro che devono dargli uno stipendio ma è lo Stato.
Ma la cosa più allucinante è che tu caro ente, associazione, cooperativa o chi tu sia fai formazione di un paio di mesi al ragazzo che hai scelto tra le varie candidature per poi, l’anno successivo, con tanti abbracci gli fai un bel ciaone e lo saluti perchè intanto hai rilanciato su internet a gran bordate un altro annuncio che stai cercando giovani per il servizio civile.
Allora mi domando dove sta lo sviluppo, dove c’è l’investimento sui giovani da parte di questi enti ecc… nulla se poi l’anno successivo fai la stessa cosa.
Scusate ma non è meglio investire in un giovane fargli un anno di formazione continua, fargli un contratto a tempo indeterminato?

No?

Meglio fare le cose con il servizio civile così non siete voi che pagate ma lo Stato?

Beh sicuramente ci saranno dei cavilli a livello buracratico dove per questi enti o associazioni l’unico modo per sopravvivere sia aderire al servizio civile, anche se credo che molti ci marciano.

Ma poi scusate Servizio Civile di cosa?

Che sicuramente non farai un cavolo o starai lì ore in più, non retribuite con la speranza che forse ti possano assumere, sogno che si infrangerà; tanto il prossimo anno un altro giovane subentrerà al tuo posto.

Io per esempio quando feci la domanda, ahimè anni fa anzi secoli, ero agli inizi del primo anno di Università allora in attesa di incominciare l’anno accademico ho fatto dei mesi in un centro di “ricovero” per persone anziane ( ho improvvisato la definizione perchè non so bene come si pronunci), per poi una volta accertato che l’anno accademico universitario partisse ho chiesto di spostare il servizio civile presso l’Università dove mi ero iscritto.
Lasciando stare in che condizioni era lo stato del centro di “ricovero” per persone anziane, successivamente mi sono spostato a Bologna per proseguire il servizio civile nella biblioteca del mio dipartimento.
Sì certo per fare facevo ma c’erano delle volte che passavo le giornate a non fare assolutamente nulla, ma ho cercato di mettere insieme quello che volevo fare io in quel momento e come sopravvivere in una città come Bologna.

Ritornando a noi, mi verrebbe da dire che forse sono i giovani che non dovrebbero aderire, ma come fanno? se per sopravvivere ti accontenti di 400€ guadagnate per non fare niente, non in tutti i casi, che cosa vuoi che gliene frega ad un giovane?

Allora penso che magari il sistema andrebbe cambiato, che l’Italia non deve sostenersi sul volontariato e sul servizio civile ma deve incominciare ad investire sui giovani e far chiudere chi gioca con il futuro dei giovani.

Perchè se non investi su di loro puoi stare fresco che questo paese si risolleva.

 

TerremotoCentroItalia

noun_8681

A distanza di un anno siamo ritornati a Visso, Ussita e a Castelsantangelo sul Nera.

L’anno scorso ci siamo andati verso la fine di luglio invece quest’anno durante la settimana di ferragosto.

Ci ho pensato molto se era giusto o meno pubblicare questo post e infatti ho deciso di farlo senza voler urtare la sensibilità di nessuno, tantomeno di chi vive questa triste situazione anzi c’è la volontà di scrivere le reali condizioni viste in un giorno sperando che questo racconto arrivi a chi non sa nulla o a chi sa poco ma comunque sia vuole saperne.
Preciso, non ho dati con me che possano documentare ciò che sto scrivendo, sono solo sensazioni che ho potuto constatare con i miei occhi partendo dal presupposto che è molto difficile ripartire e che quelle zone non devono essere MAI abbandonate.

A distanza di un anno Visso con le sue attività del parco del laghetto, credo si chiami così, ci sono attività dal mattino alla sera pronte ad accogliere turisti e non.

La zona del centro di Visso è rimasta zona rossa come l’anno scorso.

L’unica notizia negativa, alle ore 10.30 del mattino non erano del tutto aperti i negozi di prodotti tipici della zona ma abbiamo cercato di dare un contributo con una “robusta” colazione al bar e prima di andarcene abbiamo fatto acquisti dal panettiere L’albero del pane.

Poi ci siamo recati ad Ussita e se l’anno scorso la zona centrale era zona rossa quindi chiusa quest’anno è aperta, infatti siamo entrati per fare due passi senza scattare nessuna foto per il rispetto della gente e la memoria che deve essere scolpita e ben impressa nella nostra mente e non nei cellulari.
Dopodichè ci siamo recati nell’area per i negozi di generi alimentari, bar ecc…
Lì purtroppo, non abbiamo visto molto movimento escludendo la gente del posto perchè forse, ipotizzo, è un paese di passaggio per la montagna che si vede dai giardini quindi magari di mattina non c’è tanta gente perchè prima vanno in montagna e poi a ritorno fanno una capatina a Ussita e poi non hanno una zona parco come a Visso.
Certo è impressionante vedere la piazza vuota con i due hotel abbandonati a loro stessi.

Tornando indietro abbiamo preso la strada per Castelsantangelo sul Nera e devo dire che qui la situazione non è migliorata anzi abbiamo notato che a ridosso della strada ci sono  pezzi di massi che stanno cadendo dalla montagna ma protezione civile e militari soprattutto si stanno attivando moltissimo con delle barriere protettive, credo si chiamino così, per rendere più sicura la strada.

Come mai questa notizia non è stata riportata da nessun telegiornale?

Non dico che è estremamente pericoloso passarci anzi ci si passa volentieri ed è agibile, ma almeno sarebbe stato opportuno che qualche telegiornale lo avesse riportato in modo tale da avvisare gente che come noi vuole andare lì per dare un modesto contributo.

Passando agevolmente la strada, siamo arrivati a Castelsantangelo sul Nera e devo dire che la situazione non è delle migliori.
Anche se la zona delle SAE è vicina alla zona dei negozi di primo genere  non ho notato un gran movimento ma devo dire che c’è un negozio che vende prodotti tipici, di  produttori locali, che sono uno spettacolo a vederli e una goduria nel degustarli.

Dopo aver comperato qualche prodotto tipico ho notato, come dicevo prima, che non c’era tanto movimento.

Forse perchè lì è una zona di passaggio per Castelluccio? O perchè come Ussita non hanno un parco come Visso?

Ovviamente ho tralasciato la parte descrittiva dello stato delle crepe che si vedono nei rispettivi paesi ma non c’è nulla da aggiungere perchè è un colpo al cuore vedere dei bellissimi posti colpiti interamente dal sisma.
Molte cose sono migliorate ma c’è tanto lavoro da fare e noi non dobbiamo MAI dimenticarli.
Le macerie, a Castelsantangelo sul Nera, ne ho viste nella zona a lato dei negozi dove si può accedere facilmente perchè è segnalato un percorso di un sentiero.

Ritornando verso casa mi sono fatto alcune domande:

Le frazioni?

Che fine faranno ?

Come sono messi quei piccoli paesi o frazioni come ad esempio Appennino e Muccia? Che notizie abbiamo?

Tutte queste domande sono solo uno spunto di riflessione perchè a quanto so all’estero,  non si parla più di questi territori:

chi me lo riferisce?

Mio fratello che vive da oramai 4 anni a Monaco di Baviera, che appena è sceso dall’aereo dall’aeroporto delle Marche, vi lascio immaginare lo stato in cui versa l’aeroporto tant’è che ha subito scritto una email al presidente della Regione Marche…sta ancora aspettando una rispsota, ha volutto sapere in che condizioni erano i luoghi colpiti dal sisma per poi visitarli e comperare qualcosa il giorno dopo.

Se queste zone vivevano e vivono ancora di turismo sia d’estate che d’inverno,

Perchè non si potenziano i mezzi di comunicazione, di accoglienza per e dall’estero?

Non è che bisogna non fargli vedere quei posti con le crepe del sisma anzi bisogna farglieli vedere ma soprattutto fargli vedere che la gente non demorde, che la gente non si arrende, che il marchigiano va avanti lo stesso e lì i marchigiani stanno andando avanti e non si stanno abbandonando all’abitudine e al lamento. Bisogna che queste zone rivivano, che si continui a parlare di loro, che il turista sia italiano che straniero venga in quelle zone per respirare aria pura e vedere la gente che nonostante tutto è attiva, che non è morta.
Forse ora non basta più, almeno lo dico per me, dare dei piccoli contributi, forse serve altro.
Ad esempio poco prima di Castelsantangelo c’è un’area camper, piccola ma c’è,  dove si potrebbe potenziare; visto che le persone del nord Europa si muovono per lo più con il camper.

Perchè non potenziare i giardini di Ussita facendo diventare fulcro di attività come il parco del laghetto di Visso?

Credo che oramai il turista o chi per lui va in quei posti solo un giorno e poi se ne torna non abbia nessun senso, si devono creare le condizioni giuste ed ideali per fare in modo che quel turista o chi per lui rimanga per molti giorni e non che prende qualcosa e poi se ritorna a casa.

Ma di ritorno verso casa mi sono detto che dovevo fare qualcosa, che non basta più andare lì ed acquistare e consumare prodotti.
Bisogna fare molto di più.

Che cosa posso fare allora?

Come posso aiutare questa fantastica terra?

Ecco la mia proposta:
Da un paio di anni sto sviluppando un progetto in ambito turistico, da pochi mesi sono ritornato dall’estero per un progetto di Erasmus dove ho appreso e potenziato il mio progetto e a dicembre dovrò andare all’estero e al nord Italia per promuoverlo:

Che ne pensate se ci mettessimo insieme per promuoverci, per promuovere tutti noi?
Brochure, volantini, prodotti di qualsiasi tipo, unirsi per non far dimenticare questa fantastica terra dei Monti Sibillini che ancora respira e parla al cuore.
Studiare insieme un’idea comune per far arrivare a chi magari non lo sa che queste zone non sono morte anzi sono vive più che mai.
I Monti Sibillini ci sono, le Marche di più, tutte insieme.
Questo è il mio modesto contributo che vorrei dare insieme a chi vorrà unirsi, costruirlo, condividendolo tutti insieme.